Un fenomeno su cui riflettere
Le cifre sono di quelle che fanno riflettere (e discutere): secondo i dati di una ricerca Nielsen condotta per Corriere della Sera, la spesa del 2017 per il mantenimento e la cura di cani e gatti – il pet care – ha raggiunto i due miliardi e 600 milioni di euro, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente e una cifra che corrisponde a tre volte l’incasso dei prodotti per neonati.
Se nella grande distribuzione i reparti con i prodotti per neonati si restringono e i carrelli con il seggiolino per i bimbi vengono sostituiti da carrelli con gabbiette dove riporre i nostri amici pelosi, i reparti dedicati a cani e gatti sono addirittura triplicati.
In Italia il numero degli animali da compagnia ha raggiunto la non trascurabile cifra di 15 milioni, all’incirca l’equivalente del numero di pensionati con più di 65 anni: una presenza che comincia a farsi sentire, anche nel mondo del turismo.
Sono almeno 7 milioni gli animali in Italia che si trovano a viaggiare con i propri padroni, cifra che sale a 60 milioni se si considera l’intera Europa. Gli enti e le strutture più accorte si sono nel frattempo attrezzate, allestendo speciali dog beach, cioè spiagge concepite per accogliere esclusivamente i cani con i loro padroni (i cani qui possono passeggiare sul bagnasciuga, fare il bagno e stare comodamente sotto l’ombrellone) e privilegiate condizioni per l’alloggio in hotel, dalla ciotola con croccantini all’arrivo fino al soggiorno gratuito che rendono questa tipologia di turismo pet friendly.
Sempre più evoluti i servizi degli Hotel pet friendly
Fino a pochi anni fa l’Italia era fanalino di coda per quanto riguarda il turismo pet-friendly; ora la situazione si è notevolmente trasformata. Secondo una ricerca svolta da Hotel Tonight, su oltre 15.000 hotel il 49.7% è pet friendly, percentuale superiore alla media mondiale (37%), europea (40%) e persino americana (48%), da tempo all’avanguardia in questo settore.
Gli hotel pet friendly oggigiorno non si limitano ad accettare l’ingresso di cani e gatti: in Italia esistono alberghi in cui vengono messi a disposizione cuccia e giochini in camera, ma anche dog sitter e dog menu, servizio veterinario e dog walking, massaggi e trattamenti benessere da Re.
È il caso del famoso Belmond Hotel Cipriani di Venezia, che mette a disposizione lettino, ciotole, biscottini e collarino con cravattino che il cane può sfoggiare a cena al ristorante con il padrone oltre a un selezionato menù a base di sushi di pollo, crocchette, tartare di manzo o riso bollito con verdure e pollo. Il Belmond Hotel Splendido & Splendido Mare ha anche un servizio taxi solo per cani, servizio concierge per consigli sulle passeggiate nei dintorni o le spiagge per cani in zona, dog menu in camera, ma anche “massaggi canini”: un massaggio svedese che viene fatto nei giardini dell’Hotel con vista sul Golfo di Portofino.
Il Rome Cavalieri omaggia i suoi ospiti a quattro zampe anche un pullover in cashmere con il nome del cane in brillantini e remise en forme con shampoo, massaggi, trattamenti per la cute e spazzolata. L’esclusivo Fonteverde Tuscan Resort & Spa, una delle poche strutture termali attrezzate per ospitare gli animali, ha delle aree termali a loro riservate, e li accoglie con kit completo con coperta, asciugamano, ciotola e borsetta con logo e offre loro alloggio gratuito nei mesi estivi (per disincentivare il fenomeno dell’abbandono).
Gli amici a quattro zampe membri della famiglia
Quelli che abbiamo riportato sono esempi eclatanti dal mondo del lusso, ma ricordiamoci che in realtà l’offerta del turismo pet fritendly si rivolge a un mercato molto più variegato.
In base a una ricerca condotta dall’istituto di ricerca europeo Bilendi su un campione di 3.002 adulti in Europa, il 26% degli intervistati dice di scegliere l’alloggio delle proprie vacanze in base alla disponibilità ad accogliere animali domestici e ben il 42% del campione considera gli amici a quattro zampe parte integrante della famiglia. Di fronte a questi dati il messaggio è lampante: chi ha una struttura ricettiva non può restare indietro rispetto alle esigenze di un turismo che è di fatto, oramai, sempre più pet friendly.