Territorio, cultura, tradizioni e cibo
La Città di Sorrento ha origine vulcanica.
Caratteristici i suoi costoni di tufo a strapiombo sul mare.
Vista dal mare o dal belvedere è un incanto: gli alberghi più importanti come il “Grand Hotel Excelsior Vittoria” e le dimore più belle si snodano lungo la costa come un filo impreziosito di gemme che risplende di giorno e di notte.
Da Piazza Tasso fino a Marina Grande…
La passeggiata più bella è proprio da Piazza Tasso al monumento dei caduti, Piazza Vittorio Veneto passando per il Chiostro di San Francesco e la Villetta Comunale dove si può godere di un panorama mozzafiato: Il mare azzurro-verde smeraldo si intreccia con le bellezze della costa e dell’orizzonte. Una fusione sublime. Proseguiamo la strada per prendere gli scaloni che portano a Marina Grande.
Marina Grande è la cartolina di Sorrento
Un borgo di pescatori diventato una suggestiva località turistica dove i munazeti, locali terranei che contenevano gli attrezzi per la pesca, hanno lasciato il posto a piccoli ristoranti, taverne e bar. Tavolini disseminati ovunque e frequentati soprattutto dai visitatori stranieri creano un’atmosfera di piacevole e incantevole salotto estivo.
In ricordo di Papa Vojtyla
Nel 1992 venne in visita pastorale a Sorrento Papa Vojtyla, che nonostante avesse viaggiato per il mondo, espresse subito tutta la sua meraviglia per la bellezza dei luoghi che aveva visto dall’elicottero. Fu una giornata radiosa in tutti i sensi: c’era il sole e l’aria era limpida, il cielo di un azzurro denso. Il papa era vestito leggero e soffriva il freddo della tramontana sul palco di legno intarsiato di piazza Tasso. Esortò i residenti a una cultura turistica dell’accoglienza e non meramente strumentale.
Come ricordo i sorrentini gli hanno fatto una bella statua in prossimità della cattedrale che hanno aggiornato con la scritta “santo”, ed il suo bel discorso è rimasto scolpito per sempre nel marmo.
Sorrento è famosa anche per le processioni del Cristo morto del periodo pasquale in cui si fondono folklore, arte, tradizioni e cultura.
Ospiti illustri
Tanti gli uomini famosi che hanno soggiornato a Sorrento nel corso dei secoli, sebbene questa ha optato oggi per un turismo di massa. Tra gli ospiti illustri: artisti, filosofi, reali e letterati di tutto il mondo, dai reali di Svezia a Nurayev, a Nictche, a Byron a Tolstoi.
Mi piace ricordare di recente Lucio Dalla “… qui dove il mare luccica…” e Sofia Loren. Lucio Dalla era frequentatore abituale di Sorrento e soggiornando al Grand Hotel Excelsior Vittoria vi scrisse la famosa canzone “Caruso” dedicata al grande tenore Enrico Caruso che trascorse qui i suoi ultimi giorni. “Caruso” insieme a “torna a Surriento” dei fratelli De Curtis è una delle canzoni più conosciute in tutto il mondo grazie anche al genio di Pavarotti che ho visto in foto a tavola del ristorante “antico Francischiello” con un vistoso bavaglino. Bocelli non è da meno a Sorrento, ospite del Vittoria. A Sofia Loren e al suo estro sono state donate le chiavi della città e insignita della cittadinanza onoraria.
A Torquato Tasso cui Sorrento diede i natali, è dedicata la piazza principale della cittadina; i mesi che egli passò nel 1577 a Sorrento furono i più lieti e tranquilli della sua vita.
Torquato Tasso anelò sempre di ritornare a Sorrento ed il 14 novembre 1587 scrisse alla sorella Cornelia:
“… Acciocch’io possa venire, non dirò a godere, ma respirare in cotesto cielo, sotto il quale sono nato: a rallegrarmi con la vista del mare e dei giardini; a consolarmi con la vostra amorevolezza; a bere di cotesti vini o di coteste acque, che forse potranno diminuire la mia infermità…”.
Ci piace riportare la citazione su Sorrento di Charles Dickens da Pictures from Italy (1845):
“Passando fra i vigneti, boschi di ulivi, giardini di aranci, limoni, e frutteti; tra masse di rocce, che sembrano ammucchiate le une su le altre e gole coperte di verde, fra colle e monte; costeggiando la base di alture bianche di neve; attraversando cittadine dove vedevamo alle porte delle abitazioni bellissime donne coi capelli neri, e rasentando splendide residenze estive… arrivammo a Sorrento, dove il Tasso trovò ispirazioni nelle bellezze di cui è circondato il paese”.
Un luogo incantato descritto per la bellezza e la ricchezza dei suoi fondali marini e della natura esuberante. Questa la descrizione che ne fa Norman Douglas ne “La terra delle sirene”.
Un giardino di profumati e delicati fiori d’arancio
Non a “via degli aranci” dove qualche sbilenco e malato albero di arancio selvatico soffre la sua sorte in mezzo allo smog e al traffico. La mobilità è un problema: una sola strada per giungere in penisola e centinaia di SUV, macchine e bus turistici sfrecciano per le strade anguste e tortuose di questa città. Nel centro storico sono state tuttavia aumentate le zone pedonali.
Godibile la passeggiata per il “corso” e per i vicoletti che presentano la classica pianta romana, dove si possono trovare articoli dell’artigianato sorrentino come la tarsia lignea, le porcellane coloratissime, i tessuti ricamati e il famoso liquore limoncello.
I limoni IGP di Sorrento e il limoncello
La buccia, di un bel colore giallo citrino è molto profumata per la ricca presenza di olii essenziali. Si coltivano in penisola sorrentina a Capri ed Anacapri. La buccia viene impiegata per produrre il “limoncello”, il tipico liquore che si ottiene mediante infusione in alcool purissimo. Notevole successo ha riscontrato l’utilizzo del limone anche in pasticceria con il babà al limoncello, la delizia al limone e … il sorbetto al limone. In cucina i cuochi si inventano di tutto e utilizzano la bontà del limone dall’aperitivo finanche al caffè ed io stesso ho assaggiato il caffè con una buccetta di limone a Ieranto.
Le noci di Sorrento
Sono le noci più apprezzate d’Italia: un’eccellenza dal cuore sorrentino.
Noci dal carattere unico e dall’aroma pregiato per la peculiarità del clima della penisola sorrentina. Sono prelibate e contengono molte sostanze benefiche per l’organismo. La raccolta si effettua nei mesi di settembre – ottobre. Dalle noci si ricava anche il nocillo o nocino, un liquore digestivo. La tradizione vuole che si raccolgono le noci verdi la vigilia di San Giovanni (23 giugno) quando ancora sono tenere e non si è formato il gheriglio; si tagliano e si mettono in infusione nell’alcol puro. Si espone il tutto al sole per quaranta giorni dopodiché si filtra e si diluisce a piacere con sciroppo di acqua e zucchero e si uniscono le spezie come la cannella. Altri liquori locali si fanno con il mirto, il mandarino e il finocchietto.
Mangiare a Sorrento: pietanze e tradizione
Mangiare a Sorrento i primi piatti della costiera sorrentina vuol dire piatti a base di prodotti tipici della dieta mediterranea: olio, basilico, pomodoro e mozzarella.
Caratteristica la treccia sorrentina che è un formaggio fresco lattiginoso a forma di treccia, che si accompagna al prosciutto, indicata per la pizza e la caprese. L’immancabile caprese: pomodoro per l’insalata meglio se tagliato a fette su cui si adagia una fettina di treccia, olio, sale e basilico. E’ un piatto estivo, freddo, a dir poco delizioso. Così gli gnocchi alla sorrentina, gnocchi di patate con mozzarella e pomodoro, meglio se cotti nel forno nel tegamino di terracotta; la mozzarella fila e il pomodoro si insaporisce con il basilico. Poi ci sono i ravioli ripieni con ricotta e mozzarella, “affogati” nel pomodoro con una fogliolina di basilico e abbondante parmigiano grattugiato.
Inoltre si può mangiare a Sorrento: cannelloni, lasagna, spaghetti a vongole e spaghetti con zucchine, pasta e fagioli, parmigiana di melanzane, peperoni ripieni, pesce fresco etc. …etc…
Si può fare anche la scaloppa alla sorrentina, la carne in padella con mozzarella e pomodoro.
Personalmente vi consiglio fusilli conditi a crudo con pomodorini di stagione tagliuzzati, olio, parmigiano e basilico. (Preparate i pomodorini con il condimento un po’ prima per lasciarli insaporire, colare bene la pasta ed amalgamare). Consiglio altresì la pizza rucola, pomodorini e scaglie di parmigiano. A Voi il giudizio e la….forchetta per… questa nuova avventura del palato.
A fine pasto si può gustare la delizia al limone: il dessert fatto di pan di spagna ricoperto con una crema al limone. Per chiudere un limoncello o un nocillo.
Come arrivare a Sorrento
Per giungere a Sorrento una volta lasciata l’autostrada si prende la statale 145 a Castellammare, che è l’unica strada per la penisola, e, poi si deve percorrere le cittadine di Meta, Piano e S. Agnello prima di giungere a Sorrento. Nei periodi di alta stagione e la domenica il rientro è difficile per il traffico intenso. Si può giungere a Sorrento da Napoli in modo economico, con il trenino della Circumvesuviana, il diretto impiega un’ora e un quarto: frequenti i disservizi. Inoltre si può arrivare a Sorrento in mezz’ora via mare in aliscafo da Napoli. Comodissimo anche se un po’ caro, ridotto per i locali. Si auspica che la via naturale del mare venga potenziata e privilegiata.
Sorrento deve il suo successo e la sua fama anche per la sua posizione strategica e per le strutture ricettive presenti sul territorio.
Da qui si possono fare magnifiche escursioni per Pompei, Vesuvio, Positano, Amalfi, Ravello, Capri, Napoli etc…
Insomma un ventaglio di opportunità, nei posti più belli e decantati del mondo.
Questo articolo è stato scritto da Giuseppe Aprea.
Avvocato civilista di Napoli, ama scrivere di turismo, usi e costume, tradizione e cultura.
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