La Ciclabile VenTo ed è uno dei progetti più ambiziosi legati al cicloturismo degli ultimi anni in Italia, ma non solo. L’obbiettivo è quello di costruire una unica rete ciclistica interamente percorribile da Venezia a Torino (da qui il nome), lungo un percorso di circa 679 chilometri.
Una Ciclovia dal respiro europeo
Il progetto ha visto la luce all’interno del dipartimento di architettura e pianificazione del Politecnico di Milano, e ha presto coinvolto anche il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e le quattro regioni attraversate da VenTo: Regione Piemonte, Regione Lombardia, Regione Emilia-Romagna e Regione Veneto.
La Ciclabile VenTo è stata riconosciuta come una delle quattro ciclabili di importanza prioritaria insieme alla Ciclovia del Sole, alla Ciclovia dell’acquedotto pugliese e al Grande raccordo anulare delle biciclette di Roma: insieme costituiranno il Sistema nazionale delle ciclovie turistiche, per il quale sono stati previsti per legge 94 milioni di euro in 3 anni.
Pedalando lungo gli argini del Po
Il percorso della Ciclabile VenTo mira a dare soluzione di continuità alla percorribilità degli argini del Po, sfruttando tratti in parte già esistenti e sicuri (15%), altri che in parte necessitano di interventi di recupero e messa in sicurezza (43%) e altri che sono in parte ancora da realizzare (42%). Allo stato attuale circa il 43% del tracciato, pari a 293 km su 679, non è purtroppo ancora percorribile e necessita di interventi di adeguamento.
Il progetto prevede inoltre una diramazione verso nord per congiungere Pavia a Milano, lungo i navigli leonardeschi. Rispetto alla Ciclabile VenTo la Lombardia si pone come soggetto di coordinamento e capofila, con 20 milioni di euro del ‘Patto per la Lombardia’ già stanziati per i primi lotti da realizzare. Il progetto è resto se possibile ancora più ambizioso dall’obbiettivo di Regione Lombardia di andare a congiungere la Ciclabile VenTo con i 4.000 chilometri della rete ciclabile lombarda – con ciclabili spesso non collegate tra loro – e creare un ecosistema di ciclovie che diventi punto di riferimento in Europa.
Ancora molto va fatto prima dell’ultimazione del progetto, ma le iniziative e l’opera di sensibilizzazione procedono spedite, con gli enti che stanno auspicabilmente prendendo coscienza della rilevanza del progetto a scopo turistico e del conseguente impatto positivo a livello economico.
Un Bando per lo sviluppo della Ciclabile Vento
È notizia freschissima – datata 28 settembre 2017, data che probabilmente diventerà storica per il cicloturismo italiano – la pubblicazione di un bando di gara per la progettazione della Ciclabile VenTo del valore di 1.800.000 €: il primo bando di gara italiano per una infrastruttura cicloturistica di lunga distanza, il primo bando italiano per un’opera pubblica che attraversa 4 regioni, 121 comuni e 12 province. Ora tocca ai professionisti, alle imprese nazionali e internazionali pedalare e mettersi in moto perché VenTo possa concretizzarsi e fare bene al turismo e quindi al paese tutto.