Lo scorso aprile è stato presentato il Rapporto sul Cicloturismo in Italia di Isnart e Legambiente, in occasione della seconda edizione della Fiera del Cicloturismo, presso lo spazio DumBO a Bologna, il primo evento in Italia interamente dedicato al mondo del turismo in bici nazionale e internazionale.
Presentato il nuovo Rapporto sul Cicloturismo in Italia
Dopo la prima edizione tenutasi a Milano, è stata accolta dalla Città di Bologna l’edizione 2023 della Fiera del Cicloturismo, organizzata da Bikenomist con il Patrocinio di Regione Emilia Romagna, Città Metropolitana di Bologna, Comune di Bologna, Eurovelo, Fiab, Legambiente, ActiveItaly.
In occasione della Fiera del Cicloturismo, Isnart e Legambiente hanno presentato il nuovo Rapporto sul Cicloturismo in Italia: “Viaggiare con la bici 2023”, un documento da cui emerge chiaramente come nel 2022, le presenze di cicloturisti in Italia siano state oltre 33 milioni, con un impatto economico superiore ai 4 miliardi di euro.
Si stima che nel 2022, i turisti italiani e stranieri che scelgono di fare una vacanza in Italia in bicicletta siano stati oltre 9 milioni, oltre il doppio rispetto al 2019; si tratta di numeri in grado di generare un impatto economico di oltre 1 miliardo di euro.
Accanto ai cicloturisti “puri” ovvero i turisti che organizzano la loro vacanza appositamente in bicicletta, vi sono quei turisti che trascorrono parte della vacanza utilizzando la bicicletta, per questa categoria si stimano quasi 24 milioni di presenze, per impatto economico pari a quasi 3 miliardi di euro.
Dal rapporto Isnart si evince come già da alcuni anni il fenomeno del biketourism sia in netta crescita, rappresentando un grande potenziale in termini di indotto economico. A ciò si aggiunge un allungamento della stagionalità ed un ri-orientamento dei flussi turistici verso borghi e aree interne del Paese, elemento che consente anche un bilanciamento al fenomeno dell’over tourism delle città d’arte e delle macro destinazioni.
In Italia è in atto una vera e propria rivoluzione del turismo a pedali
In Italia è in atto una vera e propria rivoluzione del turismo a pedali: in molte aree del paese il cicloturismo è già un’eccellenza dell’offerta turistica… Ciò nonostante i sistemi turistici locali necessitano ancora di maggiore consolidamento dell’offerta di servizi specifici e della creazione di nuove ciclovie, obiettivi che possono essere raggiunti anche lavorando sulla crescita culturale di questo fenomeno che incentiva la mobilità sostenibile e più in generale promuove uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente.
Da notare come la tendenza dei flussi cicloturistici a dirigersi verso il centro e il sud d’Italia e l’impegno di molti territori nel cercare di utilizzare le infrastrutture già presenti a fini cicloturistici, stiano disegnando una vera e propria “via italiana” al cicloturismo che potrebbe diventare la risposta italiana alla domanda mondiale di vacanze in bicicletta.
Nel 2023 il mercato del cicloturismo è in netta crescita per 9 operatori su 10
Durante l’ultimo anno, gli operatori turistici che hanno saputo vedere nel cicloturismo una nuova opportunità di crescita, offrendo prima degli altri, proposte e servizi di qualità specifici per cicloturisti, hanno visto aumentare i loro ricavi; nello specifico ben il 38% delle imprese che operano esclusivamente in questo specifico segmento ha registrato ricavi in crescita.
Il mercato si sta muovendo in questa direzione con proposte di qualità, a partire dai grandi tour operator esteri tanto che tra i pacchetti più venduti o prenotati per il 2023 ci sono proprio i tour cicloturistici e non solo nelle regioni ormai consolidate in questa tipologia di prodotto turistico, come la Toscana, ma anche in altre realtà del Sud emergenti, come la Puglia e la Basilicata.
Anche il 90% dei tour operator italiani specializzati in questo tipo di turismo, prevede un forte incremento del proprio fatturato; incremento che è in atto già nell’ultimo triennio con numeri quasi triplicati, anche grazie agli effetti prodotti dalla pandemia che ha visto un aumento del desiderio di trascorrere del tempo all’aria aperta e a contatto con la natura.
Identikit del Cicloturista
Nel 71% dei casi, il cicloturista ha un’età media compresa tra i 28 e i 57 anni, a cui si aggiunge una quota di persone tra i 58 e i 72 anni corrispondente ad un 17,3%, le quali dispongono di una maggiore capacità di spesa rispetto ai più giovani.
Tendenzialmente i cicloturisti stranieri spendono di più rispetto agli italiani con una differenza di circa 143 euro, non solo per le spese di viaggio ma anche per l’alloggio: in media 15 euro in più al giorno a persona.
Un cicloturista su 3 viaggia in coppia, 1 su 5 da solo o con gli amici.
Per la scelta dell’alloggio circa il 28% preferisce gli hotel, a seguire gli agriturismi per l’11% e i camping adeguatamente attrezzati per il 7% .
Per il 22% dei cicloturisti la principale motivazione che induce a scegliere una destinazione piuttosto che un’altra sta nella presenza di un paesaggio naturalistico di eccellenza; il 16,5% sceglie in base all’offerta artistica e culturale ed il 15,2% per l’offerta enogastronomica di qualità.
Identikit del turista con la bicicletta
Stiamo parlando di quei turisti che scelgono di fare vacanze attive e, tra le varie attività sportive, includono anche l’utilizzo della bicicletta nel corso del loro soggiorno. Sono prevalentemente giovani, che scelgono di viaggiare in coppia, molto interessati all’offerta di intrattenimento e agli eventi.
Per il 23,1%, pernottano in hotel, per un 19,2% si fanno ospitare da amici e parenti, il 13% sceglie di alloggiare in b&b. Le attività preferite da fare in vacanza sono trasversali e vanno dallo shopping per un 26% alla cultura per un 20%.
Il turista con la bicicletta spende mediamente una cifra più alta rispetto al cicloturista puro, si calcola una spesa media pro capite giornaliera di 74 euro, 4 in più del cicloturista per beni e servizi acquistati sul luogo di vacanza. E’ invece più bassa la spesa per il viaggio: 131 euro, 32 euro in meno e per l’alloggio 51 euro 2 euro in meno. In questo caso, i turisti con la bicicletta italiani spendono di più degli stranieri, 77 euro al giorno, 7 euro in più.
Cicloturismo di nicchia
A livello internazionale, esiste una nicchia di cicloturisti di più alto livello, ovvero con un’alta capacità di spesa. Si tratta di una fascia che sta progressivamente dando vita ad un’offerta caratterizzata da servizi personalizzati e di alto valore aggiunto; un target di turisti che viaggiano liberamente su scala globale, maggiormente americani, inglesi, australiani e neozelandesi, in percentuali minori sono russi, arabi e orientali. Solitamente sono turisti che viaggiano in coppia o in gruppi di coppie o di amici, talvolta anche famiglie con figli adolescenti.
Questa tipologia di cicloturisti sono per lo più cinquantenni, appartenenti a ceti sociali elevati quali per esempio professionisti, imprenditori o pensionati appassionati, desiderosi di vivere una vacanza attiva che unisca il benessere con esperienze e contesti esclusivi.
Queste persone prediligono servizi di alto livello se non addirittura con carattere di esclusività, dall’ospitalità, ai trasporti, dallo shopping alle visite culturali. A caratterizzare questo tipo di vacanza attiva, sullo sfondo restano una costante irrinunciabile i confort e i momenti di relax e benessere che contraddistinguono il tipico turista sportivo appassionato.
Il cicloturista di nicchia sceglie di visitare una regione precisa e chiede di conoscerne in modo approfondito le usanze, la cultura, l’enogastronomia e le tradizioni locali, attraverso un pacchetto di esperienze esclusive per esempio la degustazione dallo chef stellato; la presentazione dell’enologo dell’azienda vitivinicola famosa nel mondo; la visita alle botteghe artigiane di qualità, ecc.
Il ruolo centrale del web
Il 44% dei cicloturisti, prima di partire ricerca informazioni in rete e ne resta influenzato (questo dato risulta maggiore rispetto a quello del turista medio in Italia che è 32,7%), il 65% dei cicloturisti utilizza i social per condividere con la comunità dei bikers impressioni di viaggio, foto e recensioni sui luoghi visitati e sui servizi utilizzati (anche in questo caso questo dato è minore per il turista medio ed è il 36,8%).
Tra le mete del cicloturismo cresce il Sud Italia
Da sole, tre regioni italiane attraggono il 47% dei flussi cicloturistici del 2022, sono il Veneto, il Trentino-Alto Adige e la Toscana. In realtà il cicloturismo si va diffondendo progressivamente in tutto il Paese.
Tra il 2019 e il 2022 i cicloturisti che hanno scelto le regioni del Sud sono passati dal 7% al 17,4% del totale; anche il Centro Italia è in crescita e sale dal 10,9% al 15,8%. In particolar modo, per le regioni del Sud Italia, il cicloturismo rappresenta un’importante occasione di sviluppo e crescita, poiché consente l’allungamento della stagionalità ed il contrasto al fenomeno dell’overtourism redistribuendo le presenze anche nelle aree più interne.
Una Via Italiana del Cicloturismo: le proposte di Isnart e Legambiente
Lo abbiamo ormai compreso, il cicloturismo rappresenta una leva sempre più importante nella valorizzazione turistica delle destinazioni e perfettamente in linea con le scelte di sostenibilità ambientale presenti nel PNRR.
Un’opportunità importante ed imperdibile per l’adeguamento infrastrutturale del Paese è offerta appunto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR – nel quale sono state destinate importanti risorse finanziarie a investimenti riconducibili al cicloturismo.
Per promuovere lo sviluppo turistico di una destinazione non è però sufficiente realizzare ciclovie o adeguare gli itinerari all’utilizzo in bicicletta su “strade bianche”, bensì sono necessari servizi “a misura di ciclista” come la geolocalizzazione delle piste, dei punti di ristoro e delle strutture ricettive, dei portabici, dei punti informativi lungo il percorso, dei bike shop convenzionati e delle ciclofficine per riparazioni e pezzi di ricambio.
Come dimostrano i dati presentati, il cicloturismo rappresenta una nicchia di mercato ormai consolidata ed in continua crescita, bisogna affrontarla facendo rete, condividendo conoscenze e buone pratiche e stimolando un approccio scientifico alla crescita del settore.
Nel Rapporto, Isnart e Legambiente hanno voluto indicare alcune priorità di policy per sostenere l’ulteriore sviluppo del cicloturismo nel Paese, al fine di accrescerne la visibilità e l’appetibilità sui mercati internazionali ecco quali:
• Una politica fiscale ad hoc per la filiera del ciclo italiana, per esempio la riduzione dell’Iva sugli acquisti di biciclette e sui servizi connessi come noleggio e riparazione.
• Una strategia di comunicazione specifica e coordinata per valorizzare il cicloturismo italiano sui principali mercati internazionali;
• Una selezione e attuazione comune delle migliori prassi prendendo ad esempio l’esperienza di alcune Regioni italiane nella programmazione e sviluppo di strategie per la valorizzazione dei territori attraverso il cicloturismo.
• Qualità e sicurezza infrastrutturale che restano i migliori incentivi all’utilizzo della bicicletta e allo sviluppo del cicloturismo;
• Sviluppo di nuovi percorsi ciclabili secondo un disegno originale che caratterizzi il prodotto italiano che vede l’utilizzo di piccole arterie delle aree interne del Paese che complice il processo di spopolamento potrebbero facilmente diventare delle “ciclovie di fatto.
• Un’analisi della qualità del sistema di offerta, relativamente alla professionalità del segmento cicloturismo che risulta carente, per la mancanza di bike marketing manager, designer di esperienze, guide esperte ecc.), indispensabili per offrire servizi sempre più customizzati e a valore aggiunto.
Coordinamento editoriale: Alessandro De Ponti
Brain Storming: Redazione Turismo & Innovazione
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