C’era una volta… Massa Lubrense
Mio nonno Giuseppe già dagli inizi del ‘900 faceva il corriere per Napoli, dove andava a vendere formaggi, burro, olio, noci e salumi della zona massese alle famiglie benestanti di Napoli. Si andava in barca a vela da Sorrento, ci volevano ore per raggiungere Napoli quando si trovava il vento contrario e si attraccava al molo che ancora oggi si chiama “porto di Massa”, dove i massesi avevano i loro locali per le provviste. Poi venne la guerra e mio nonno andò soldato per otto anni, dopo riprese il suo lavoro che continuò di poi il figlio Michele. Questi racconta che una volta, sul vaporetto che portava a Napoli, fecero uno scherzo ad un loro amico corriere che aveva un sacco pieno di quaglie vive, slegando il sacco e facendo volare le quaglie ovunque.
Allora ogni contadino aveva nella stalla due o tre capi di bestiame; a quei tempi anche le persone dormivano nella stalla accanto agli animali per sfruttare il calore delle bestie. C’era molta povertà nelle campagne e Massa era una terra di emigrazione verso l’America, l’Argentina ecc. Si andava via e ci si affidava in preghiera a San Liberatore. Il latte era profumato e di ottima qualità perché si davano alle mucche le erbe aromatiche dei campi e del monte di San Costanzo, e bastava al bisogno della famiglia e dei casari. I Monti Lattari che formano la penisola sorrentina devono il nome proprio al buon latte che vi si produce, da cui il nome latino “Lactarii”.
Borghi e spiagge di Massa Lubrense
Massa Lubrense si trova all’estremità della Penisola Sorrentina: una terra d’eccezione. C’è ancora tanto verde nonostante la massiccia speculazione edilizia, e, tanti scorci mozzafiato. Soave la veduta che si gode dal monte San Costanzo a Termini: tanta è la grazia dei paesini aggrappati alla collina e lo spettacolo della Baia di Nerano e di Jeranto dall’altro lato, con la rocciosa e superba Capri.
Così la vista dalla località “Deserto”, vicino Sant’Agata, dall’eremo delle suore di clausura. Una cartolina che mi è capitato di sentir descrivere come wunderbar, stunning o marveilleuse dall’incredulo turista di turno. Il Vesuvio che si adagia in tutta la sua maestosità tra i riflessi azzurrini del mare.
Sebbene Massa dista solo 5 km. da Sorrento non è così conosciuta.
Il centro di Massa è rappresentato da Largo Vescovado – una suggestiva terrazza a picco sul mare – sul quale affaccia la cinquecentesca chiesa di Santa Maria delle Grazie ove troviamo un pregiato pavimento in maioliche.
Sant’Agata sui Due Golfi
Tra i colori e i profumi dei terrazzamenti coltivati a uliveti e limoneti, avventuriamoci ora tra le 18 frazioni, partendo da Sant’Agata sui Due Golfi. Come lascia intuire il nome, la cittadina abbraccia sia Napoli che Salerno dall’alto del promontorio su cui sorge, da cui si mira lo scenario incomparabile dei Due golfi. Nella chiesa dedicata a Sant’Agata si può ammirare un prezioso altare intagliato di marmi e pietre preziose della scuola fiorentina e sulla facciata uno splendido orologio maiolicato del XVI secolo. In una cappellina è custodito il busto in argento della santa, trafugato anni fa e rifatto grazie alla devozione dei fedeli.
Torca, Pastena, Acquara, Nerano, tanti borghi da visitare di incredibile suggestione…
Procedendo per circa un chilometro ci ritroviamo a Torca, un accogliente borgo con un’esposizione fantastica sul mare e una caratteristica chiesetta dedicata a Sant’Anna. La chiesa e il convento di San Francesco del 1582 con all’interno un bel chiostro in cui sono affreschi dei miracoli del Santo, sono, invece, la principale caratteristica della frazione di San Francesco, una delle piccole frazioni di Massa Lubrense situata sul lato occidentale della collina di Deserto; mentre a Pastena, estesa sul versante meridionale della collina del Deserto, a 350 m sul livello del mare, è oggetto di particolare e antica devozione la cappella in tufo di San Sebastiano del XV secolo, eretta a seguito di un’epidemia e il lavatoio ove ancora oggi si possono incontrare alcune donne intente a lavare il bucato. Acquara nome che deriva dalla bontà dell’acqua che ivi fluiva. La chiesetta della piazzetta è dedicata a San Vito che compare sulla facciata in compagnia dei suoi inseparabili cani. La veduta è strabiliante.
Altro borgo da visitare è Santa Maria Annunziata, nella cui chiesa è venerata la “Madonna della Carità” di Guido Reni, e c’è una magnifica rotonda che da su Capri, giardini, e la famosa – e ricca di riferimenti storici – villa Murat – da dove Gioacchino Murat, appena divenuto re di Napoli, nel 1808 diresse le operazioni militari per la conquista di Capri. Schiazzano con bei palazzi e la chiesa di Salvatore del XV secolo, e di Nerano, con la chiesa a tre navate di San Salvatore. Monticchio, con il settecentesco monastero del SS. Rosario, di notevole interesse culturale per la presenza di un pannello maiolicato attribuito a Ignazio Chiaiese. Termini con Capri di fronte è l’ultima frazione che si incontra prima di giungere a Punta Campanella, estrema punta della penisola sorrentina, luogo di confine tra terra e mare. Un sentiero che si diparte dalla piazza centrale consente di raggiungere anche il Monte San Costanzo (497 m a strapiombo sul mare) su cui sorge da una parte un eremo di origine bizantina e dall’altro un impianto militare.
Questi paesetti sono collegati da una fitta rete di sentieri di oltre 100 Km. che percorrevano intrepidi i nostri antenati e che oggi incrementano il “turismo della passeggiata”. Si può giungere così nei punti più belli e suggestivi del paese, godendoli appieno.
Marina della Lobra, Marina del Cantone, Jeranto, Nerano e Crapolla…
Il Borgo di Marina della Lobra, un borgo marinaro che abbraccia il porticciolo turistico. Tra le case disposte a piramide sul promontorio echeggiano le voci e le suggestioni di oggi e di un tempo che fu. All’ingresso del borgo è la cinquecentesca chiesa di Santa Maria della Lobra, interessante per il pavimento maiolicato del ‘700 e il soffitto a cassettoni in legno. Accanto è il convento francescano e l’ampio sagrato. Gli scalini che da qui si divincolano tra le case conducono fino al mare Marina di Puolo è un borgo di pescatori vicino Massa che strizza l’occhio al Vesuvio. Per la verità non è ben tenuto ma ci sono piccoli ristorantini che offrono le specialità locali a poco prezzo.
Il Borgo di Marina del Cantone è unico e pittoresco: la spiaggia del Cantone al centro come una regina e Jeranto e Recommone ai lati, immersi nella macchia mediterranea. Dal Cantone è vivamente consigliata una passeggiata a piedi per il sentiero che porta a Recommone, circa un quarto d’ora tra verde, mare e piccoli isolotti, fino a un torrione difensivo che dà sulla splendida Conca. Da Nerano, poco prima di arrivare al Cantone, si può prendere il sentiero per Jeranto la spiaggia del mito che racconta le gesta di Ulisse che fugge alle sirene con la sua astuzia. Qui un presidio del FAI sotto l’ombra degli ulivi. Lasciamo il Cantone, e, sempre dal lato del Golfo di Salerno si può fare una magnifica escursione a Crapolla. Si parte dalla piazzetta della frazione di Torca, (vicino S. Agata) e si prende via Nula e poi via Casalvecchio da dove comincia il sentiero segnato in bleu per raggiungere il fiordo, non prima di aver percorso 700 gradini. Si incontra la cappellina dedicata a S. Pietro e i ricoveri dei pescatori.
Continuiamo con Punta Campanella dove sono stati rinvenuti reperti archeologici di inestimabile valore. Si ipotizza che Capri, originariamente, fosse attaccata alla terraferma a Punta della Campanella. Degna di nota è la Riserva Marina Protetta di Punta Campanella. Marciano è un luogo incantato: deve il suo nome a un patrizio romano che qui aveva una villa. Consiglio di percorrere la strada il “nastro d’oro” da Massa Lubrense centro fino a Termini o viceversa, che passa per Marciano. Capri vi accompagnerà in questo breve Tour nel Paradiso terrestre tra dolci scenari e oleandri multicolori.
Vocazione e prodotti tipici
Massa Lubrense senza abbandonare la sua vocazione agricola (famosa per l’olio, i limoni IGP, le noci i pomodori cuore di bue e i gamberetti di Crapolla) vive anche di turismo come la vicina Sorrento. Sono scarse le strutture ricettive presenti sul territorio anche se negli ultimi anni sono nati come funghi molti bed and breakfast. Notevole sviluppo ha avuto l’arte culinaria: ci sono molti ristoranti, anche stellati. A Marina del Cantone i ristoratori fanno a gara a contendersi la vera ricetta dei tanto ambiti “Spaghetti alla Nerano”, cioè con zucchine.
Tutti offrono insieme agli antipasti la treccia sorrentina, il caciocavallo e il provolone del monaco. Poi c’è “o’ riavulillo” che è una piccola scamorza farcita con olive condite, finocchietto e peperoncino e la mozzarella nella foglia di limone da cuocere alla brace. Indimenticabile una caprese con i pomodori cuore di bue, particolarmente gustosi, e una bella parmigiana di melenzane.
Abbiamo così saggiato la bontà e il fascino del territorio massese. E’ solo l’inizio di un lungo viaggio. A Voi il gusto della scoperta.
Come arrivare a Massa Lubrense
Per raggiungere Massa Lubrense bisogna prendere la A3- Autostrada Salerno Reggio Calabria e uscire a Castellammare. Di poi prendere la Statale 145 che è praticamente l’unica strada per raggiungere la penisola sorrentina. Attenzione ai festivi ed ai periodi di alta stagione in cui ci sono lunghe code per il rientro.
Questo articolo è stato scritto da Giuseppe Aprea.
Avvocato civilista di Napoli, ama scrivere di turismo, usi e costume, tradizione e cultura.
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