I lavori legati al comparto turistico in linea generale sono tutti strettamente legati al contatto con le persone e alla capacità di essere empatici, ma forse tra tutti quello della guida turistica è un po’ l’apoteosi di questa esposizione: ti mette in contatto diretto – face to face come si usa dire – mancando completamente ogni tipo di barriera tra te e il cliente!
Così è per Elisabetta Ronzoni, guida turistica dal 2015.
Perché hai deciso di fare al guida turistica?
Un po’ per vocazione e un po’ per destino, visto che la curiosità e il piacere dell’incontro con “l’altro” mi accompagnano da sempre! Certo poi ci sono le coincidenze della vita, come quel giorno, quando camminando per strada ho visto quella locandina del corso di formazione per guide turistiche. Mi ero appena licenziata e stavo cercando un nuovo orientamento lavorativo, così ho deciso di mettermi in gioco e iniziare una nuova esperienza che mi ha portato a scoprire un lavoro davvero appassionante e coinvolgente.
Quella della guida è un lavoro che ti dà tanto, mi piace accogliere e incontrare le persone che si affidano a me per conoscere il territorio e condividere con loro la passione e l’amore per la mia città, oltre al continuo lavoro di ricerca e scoperta, che sta alla base della preparazione professionale.
Ci racconti qualcosa sul tuo carattere?
Sono solare, aperta e un po’ testarda! Sono la passione e l’entusiasmo gli ingredienti fondamentali che fanno in modo che ogni servizio sia emozionante come se fosse il primo. La soddisfazione dei clienti è impagabile, soprattutto quando si congedano dicendomi che torneranno a Bergamo perché “non credevano fosse così bella!”.
Quali sono i tuoi punti di forza?
Come guida turistica faccio leva su flessibilità e diversificazione dell’offerta, offrendo una vasta scelta di itinerari e tour organizzati adatti per adulti e bambini, anche per singoli, aziende e scolaresche, centrati non solo su Bergamo Alta, ma su tutto il territorio bergamasco, dalle valli agli antichi borghi, dal lago ai castelli passando per i percorsi nel gusto, l’archeologia industriale e i percorsi della fede.
Lavoro come freelance, ma adoro fare rete e collaborare con altri colleghi: mi incentiva perché cerco di imparare da chi è sul campo da più anni di me.
E per il futuro che programmi hai?
I miei prossimi obbiettivi professionali sono semplici: portare avanti la mia crescita e preparazione professionale consolidando l’attività, nonostante si tratti di un ambito in cui la concorrenza è molta. Sempre con una sferzata di ottimismo, perché secondo me nessun sogno è impossibile da realizzare! Credo che si debba essere sempre pronti a entrare nelle “sliding doors” che la vita ci apre, fidarsi delle proprie intuizioni e avere un po’ di coraggio.
Cosa ne pensi dello stato del turismo a Bergamo?
Secondo la mia esperienza in questi anni è maturata la consapevolezza che il turismo è una risorsa economica importante per il nostro territorio che in passato non aveva una vocazione turistica. Qualcosa si è fatto, ma credo che non ci sia una visione del tutto chiara, un progetto organico, un coordinamento tra tutti i vari agenti del settore. Ci sono ancora molte rigidità che vanno superate, non bisogna lavorare sui particolarismi ma sul fare squadra, con l’obiettivo comune di trattenere nel territorio per più tempo i turisti “mordi e fuggi”. Le potenzialità ci sono tutte, bisogna imparare a sfruttarle in un quadro di nuove alleanze.
A cosa ti fanno pensare le parole “turismo” e “innovazione”?
Turismo e innovazione non sono per me due concetti disgiunti: il turismo richiama alla mia mente i concetti di opportunità e futuro; l’innovazione oggi mi fa pensare alla capacità di essere resilienti per andare incontro sempre alle esigenze del cliente un must per essere sempre competitivi nel mercato turistico odierno.
Vi abbiamo raccontato la storia di Elisabetta Ronzoni, guida turistica a Bergamo.
Storie di turismo è un format di Turismo & Innovazione.
Copywriting: Claudia Moreschi
Storytelling: Alessandro De Ponti