Il turismo montano, nato come sfida dell’uomo alla natura, oggi si sta evolvendo in un prodotto turistico esperienziale aperto a tutti
Gli addetti ai lavori lo chiamano “turismo montano” riferendosi al flusso dei turisti che scelgono la montagna come destinazione delle proprie vacanze e del proprio svago. I più prediligono la montagna sulla base di un interesse sportivo-naturalistico – per lo sci in inverno, per il trekking e le escursioni in estate – ma oggi il fenomeno va molto più al di là di questo.
Tutto ebbe inizio con l’Alpinismo
Questa forma di turismo ha visto una forte trasformazione nel corso del tempo. Gli albori del turismo montano sono da rintracciare alla fine del XVIII secolo, in concomitanza con l’ascensione alle maggiori cime delle Alpi (non a caso è stato coniato proprio il termine “alpinismo”) e la nascita del concetto illuminista del rapporto con la natura visto come agli antipodi della civilizzazione (basti pensare al “ritorno alla natura” e al “mito del buon selvaggio” di Russeaux).
Il consolidamento del turismo montano è avvenuto nel XX secolo, con la consacrazione del turismo di villeggiatura, il boom economico ed edilizio e lo sviluppo in chiave turistica di paesi e valli di montagna. Con il XXI secolo il turismo montano sta mutando le sue caratteristiche. Lo sfruttamento economico ed edilizio causato dal turismo di massa ha mutato la percezione dello turismo nei confronti della montagna facendo sbiadire il mito della naturalezza delle Alpi.
Ma cosa significa andare in montagna?
Per noi di Turismo e Innovazione il turismo montano è anche molto altro, legato a un ambito che si rifà ad ambiente, natura, paesaggio, ma anche e soprattutto passione, scelte di vita, storie personali, spesso in bilico tra modernità e tradizione. Tutto ciò si presta benissimo a essere convogliato e raccontato attraverso lo storytelling turistico. Le possibilità espressive sono molteplici, anche perché il concetto tradizionale di turismo legato alla montagna sta subendo una notevole evoluzione.
L’evoluzione è particolarmente interessante e avvincente, motivo per cui abbiamo deciso di dedicare una sezione specifica del nostro blog al turismo montano. Con questo primo post inauguriamo questa nuova categoria per addentrarci nell’argomento e sottolineare prospettive e problematiche, sviluppi e opportunità.
Le esperienze in montagna ci regalano emozioni
Dopo il boom dello sci negli anni ’70 e ’80, negli ultimi anni è stato riscontrato un calo di interesse, in concomitanza con la concorrenza di un’offerta turistica globalizzata, i cambiamenti climatici e il conseguente problema dell’innevamento artificiale; unitamente a questo, però, ha preso sempre più piede il concetto di vacanza outdoor all’insegna dell’emozione e di prodotti di nicchia secondo un approccio di tipo esperienziale unitamente a nuova sensibilità nei confronti del turismo sostenibile, della natura, dell’identità e dei prodotti locali.
Ciò che il turista montano chiede è un’esperienza personalizzata, la pratica di attività specifiche e il raggiungimento non solo di un benessere fisico ma anche psicologico.
Il turista oggi è sempre più informato ed esigente e chiede di vivere un’esperienza integrata che non sia più legata solo alla visita di un luogo.
Non più solo sci in inverno e trekking in estate quindi, ma largo a nuove attività: tra le principali arrampicata, rafting, canyoning, percorsi in mountain bike, downhill, ciaspolate, nordic walking, snowboarding, dogsledding (escursioni su slitte trainate da cani da slitta), sci escursionismo (fusione di sci nordico ed escursionismo), snow bike (mountain bike sulla neve).
Le sfide del turismo montano
I dati della stagione 2016 (dati di Federalberghi) parlano di un giro d’affari complessivo di circa 6,6 miliardi di Euro per il “turismo bianco”, con un incremento dell’11,6% rispetto al 2015 e un incremento del 19,6% per le settimane bianche. Le regioni più gettonate sono il Trentino-Alto Adige – che resta la regione leader con il 25% della domanda -, seguito da Piemonte con il 12,6% (11,5% del 2015), Valle d’Aosta con l’11,9 (7,6% del 2015) e Lombardia con il 7,2% (6,4% del 2015).
Le sfide che il turismo montano si trova ad affrontare sono molteplici:
- problemi di mobilità e impatto ambientale;
- scarsità dell’innevamento, forte influenza dell’aspetto meteorologico/cambiamenti climatici;
- eccessiva antropizzazione e degrado del territorio;
- turismo di massa e problema della sicurezza in alta montagna;
- competizione con altre destinazioni, anche geograficamente lontane, per via della globalizzazione;
- mancanza di coordinamento degli stakeholder per la costituzione di destinazioni turistiche unitarie;
- bisogno di inventare nuove attività ed esperienza per evitare l’effetto noia.
L’esperienza di Montagna Futuro in Lombardia
Le dinamiche e le problematiche del turismo montano suscitano interesse e sono sotto i riflettori nell’ultimo periodo; ne sono la prova alcuni progetti di valorizzazione del territorio montano sorti nel mercato italiano, come Montagna Futuro, il progetto di Regione Lombardia volto alla definizione di una strategia per lo sviluppo delle aree montane e la loro promozione.
Con un approccio innovativo, di confronto e dialogo rispetto ai valori e alle criticità di questo articolato contesto, MontagnaFuturo si propone di guardare al territorio in un’ottica sistemica con l’obiettivo di fare sintesi tra le molte e differenti dinamiche sociali, economiche e territoriali che animano la montagna.
L’obiettivo è quello di sostenere azioni interdisciplinari, coerenti con le peculiarità territoriali, per fare sinergia tra gli stakeholder, a favore di tutti coloro che qui vivono, studiano e lavorano, con un occhio di riguardo alle nuove generazioni.
Il percorso di MontagnaFuturo prevede una serie di eventi e approfondimenti tematici, su questi temi:
- Servizi e comunità locali: vivere la montagna
- Attrattività e turismo: la montagna al centro
- Giovani e start up d’impresa: il futuro della montagna
- Ambiente e natura: motore per lo sviluppo della montagna
- Governance e comunità: una rete per la montagna
Questo è un po’ lo scenario che si sta delineando, nei prossimi articoli approfondiremo alcuni dei temi che abbiamo toccato velocemente in questa prima introduzione e parleremo anche di altri progetti in corso per la valorizzazione del prodotto turistico montano.